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Storia

cemmo panoramica dello scavo 2004Con la denominazione "Massi di Cemmo", dal nome dell'omonima frazione sita poco a Nord del comune di Capo di Ponte (BS), a circa 400 m/s.l.m., sono indicati due grandi massi staccatisi a seguito di una frana dall'alta parete rocciosa che chiude lungo il lato Nord-Ovest la piccola valle di origine glaciale chiamata Pian delle Greppe. Così li trovarono gli antichi uomini della Valle Camonica, quando decisero di inci­derli nel corso dell'età del Rame (III mil­lennio a.C.).

 

La storia del sito 

L'area dei due massi, precipitati dalla parete retro­stante a seguito di una frana probabilmente verificatasi all'inizio dell'Olocene, risulta già frequentata nel Mesolitico Antico (circa IX millennio a.C.), e poi nel Neolitico Recente (IV millennio a.C.). Tuttavia si può parlare con certezza di una sacralizzazione del sito solo nell'età del Rame (III millennio a.C.), quando i due massi furono incisi. Ad essi si aggiunsero, verso la fine del medesimo periodo, le stele "Cemmo 3" e "Cemmo 4" e buona parte delle altre di recente rinvenute, nessuna delle quali conservata in situ.

cemmo esterno recinto murarioLa zona antistante i massi, in una fase piuttosto antica dell'età del Rame, sembra perimetrata da tre solchi di aratura e lo spazio così circoscritto risulta connotato da stele, sistemate in fosse delimitate da pietre di cui restano tracce.

Nell'età del Bronzo (II millennio a.C.) fu costruito un recinto murario che monumentalizza lo spazio sacro e ne ripercorre l'andamento semicircolare. Alla base del muro si trovano, riutilizzati come materiale da costruzione, alcuni grossi frammenti di stele.

Una nuova frequentazione dell'area è testimoniata nella media ed avanzata età del Ferro (V/IV-II/I sec. a.C.), quando il santuario viene ristrutturato: il recinto murario viene rialzato e prolungato a perimetrare anche l'area Sud con un muro rettilineo Nord-Sud che si diparte dal masso "Cemmo 2", e il piano di calpestio interno viene livellato con ghiaia. Almeno una delle stele dell'età del Rame, la grande "Cemmo 9", viene re-istoriata sui fianchi con figure di stambecchi a corna ricurve, dentellate, confrontabili con quelli della Roccia degli Stambecchi dell'Arcelle Neuve nelle Alpi francesi, databili alla seconda età del Ferro (IV-III sec. a.C.).

cemmo stele 12 epoca romanaIl santuario perdura anche in età romana: il recinto murario è sistemato con un piano acciottolato, dove alcuni frammenti di stele calcolitiche sono usati come materiali di risulta e altre stele sono innalzate, riutilizzandole. In connessione con questo livello è stato rinvenuto un frammento di bassorilievo d'età romana ("Cemmo 12"), raffigurante una scena di duello. L'area è in questo momento attraversata anche da una strada della quale si leggono i solchi.

 

cemmo buca con la stele 9È con l'avvento del Cristianesimo che viene sancita la fine del sito cerimoniale e di culto pagano, che viene disattivato: le stele sono abbattute e in parte buttate in grandi fosse aperte lungo il recinto murario (ad esempio la "Cemmo 9") oppure sono addossate al corpo esterno del muro e sigillate con ciottoli fluviali.

Quest'ultimo intervento si colloca tra tarda romanità e Alto Medioevo e potrebbe essere messo in relazione con la lotta contro l'idolatria delle pietre (la saxorum veneratio), documentata nell'area alpina fin oltre l'XI secolo e messa in atto dalla Chiesa, come provano numerosi atti ufficiali emessi tra IV e XI secolo. Tale condanna potrebbe essersi conclusa con la cristianizzazione dell'area, espressasi con la riorganizzazione di tutta la conca di Cemmo, con la costruzione di una via e di terrazzamenti, datati da alcune monete al XIII secolo, e con la fondazione, in prossimità dell'antico luogo di culto pagano, della Pieve dedicata a S. Siro, santo che secondo la leggenda portò il cristianesimo in Valle.